Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Incontro di Storie


Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma
a cura di Alessandro De Falco


Formato cm. 24x22
pp. 192
282 foto a colori e in b/n
copertina a colori
Viterbo 2005
ISBN 88-86210-52-3
Euro 25,00

INDICE
I Pontefici e Santa Maria degli Angeli

Presentazione
Luciano Marchetti - Maurizio Galletti - Renzo Giuliano
Introduzione - Francesco Paolo Fiore
Le terme di Diocleziano e Santa Maria degli Angeli
Ambienti, tecniche costruttive e riuso - Claudio Blasetti
Dal Medioevo alla Chiesa Michelangiolesca
Una fabbrica in abbandono - Patrizia Pesci
Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Storia di una fabbrica a risparmio
I tentativi per cambiare volto - Luciana Gaudenzi
Rilievo della Basilica - Lucilla Micozzi
La decorazione nell’evoluzione storica del monumento
La decorazione (1500-1600) - Simona Antellini
La decorazione (1700-1800) - Rosalba Cantone
Appendice documentaria
Documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Roma
- Rosalba Cantone
Un fondale di lusso
Dal sogno urbanistico di Pio IV alla speculazione edilizia di Monsignor De Merode - La genesi cinquecentesca
Le trasformazione Ottocentesche
L’aspetto Attuale - Mariasanta Valenti
La Meridiana
La Meridiana di Santa Maria degli Angeli - Mariasanta Gaudenzi - Mariasanta Valenti
La manutenzione e il recupero del complesso
Ripristino e manutenzione delle coperture
Opere di consolidamento strutturale
Recupero e Restauro delle superfici architettoniche
- Alessandro De Falco
Bibliografia generale

La ristampa di questo volume che dà conto di un restauro scrupoloso, scientificamente corretto, circostanziato, completo nell'analisi delle fonti e dei documenti materiali, tanto da possedere il carattere dell'esemplarità, è quanto mai opportuna e necessaria.
Di questo restauro e del volume che qui si presenta bisogna dar atto ad Alessandro De Falco che con pochi interventi strettamente necessari ha restituito efficienza agli apparati strutturali e funzionali della chiesa, senza che l'immagine complessiva del monumento risentisse di tali ineludibili aggiornamenti.
Questo volume vuol essere, oltre che un'agile ed utile guida del monumento, un aggiornamento dei dati scientifici e conoscitivi della fabbrica, non rappresenta, quindi, una semplice ristampa della vecchia pubblicazione, ma una nuova opera che aggiorna e migliora la precedente consentendo una più approfondita conoscenza di una delle più importanti basiliche romane.
La basilica di Santa Maria degli Angeli rappresenta un esempio altissimo di restauro alla maniera del tempo finalizzato al riutilizzo moderno delle antiche strutture, come era d'uso dalle epoche più antiche fino a tutto il XVII secolo. Basti, infatti, ricordare per tutti la demolizione di parte della Domus Aurea per la realizzazione delle terme di Traiano e di Tito.
Nella basilica sono riutilizzati in maniera mirabile i ruderi delle antiche terme: la grande sala termale è trasformata in tempio e dedicata al culto della Vergine, intervento che si affianca ad altri che seguono i dettami dello stesso progetto culturale ed urbanistico e del gusto del periodo per il reimpiego delle strutture preesistenti, come l'antica annona trasformata in Santa Maria in Cosmedin o la destinazione al culto del Pantheon o di Santo Stefano Rotondo. Trasformazioni legate allo sviluppo urbanistico della città che, di volta in volta, ingloba nuove aree dell'antico centro urbanizzandole nuovamente per inserirle nel circuito della vita cittadina e conseguentemente intervenendo sui resti maestosi della Roma imperiale.
Nel caso di Santa Maria degli Angeli lo spazio classico che viene scelto per la realizzazione della nuova chiesa coincide con la sensibilità del progettista e questi adotta un linguaggio ad esso coerente, facendo sì che le vestigia antiche risultino evidenziate e valorizzate dalla nuova redazione architettonica dell'edificio.
Le grandi terme sono divenute spazi e strutture per la realizzazione del convento e molte delle attuali opere edilizie che insistono su questa area inglobano parti delle antiche terme, con diversi gradi di evidenza in relazione al gusto del periodo della loro ideazione; nel tempo sono inoltre cambiate le destinazioni di molte delle strutture che si erano sviluppate nell'area.