Il restauro delle fontane di piazza Duomo a L'Aquila

Le diverse fasi del restauro eseguito sulle fontane di piazza Duomo all'Aquila sono partite da un'attenta ricostruzione storica delle stesse, non considerate soltanto nel loro valore di singoli monumenti, ma esaminate e riscoperte soprattutto nel contesto del loro inserimento all'interno di un particolare spazio urbano. Piazza del Duomo infatti ha sempre rappresentato nel corso del tempo e continua a rappresentare ancora oggi, per morfologia e dimensione, un'emergenza notevole nell'ambito della città. A memoria storica sembra che in essa le due fontane (quella a piè piazza, nota come fonte vecchia e quella di capo piazza, che ha svolto sempre funzione di serbatoio d'acqua) ci siano sempre state e la loro funzione ornamentale sia stata inizialmente secondaria rispetto a quella tecnico-funzionale.


1. Rilievo fotogrammetrico

Le fasi delle indagini conoscitive di un intervento di restauro, a cui segue l'atto manutentivo vero e proprio, pone come fondamentale condizione l'acquisizione dei dati metrici e quantitativi dell'opera su cui si deve intervenire. Il rilievo, costituisce pertanto l'atto propedeutico per la conoscenza e documentazione del manufatto stesso e risulta indispensabile per le scelte progettuali successive. Il termine rilievo non indica una semplice raccolta di dati metrici ma il risultato di un insieme di operazioni, critiche e documentarie che servono a comprendere, per poi esprimere attraverso il disegno, le caratteristiche salienti di spazi e superfici architettoniche.
Il rilievo per il restauro non può limitarsi alla descrizione di valenze formali e dimensionali di un manufatto, deve anche rappresentare in maniera comprensibile gli aspetti strutturali e materici. Il caso delle fontane di Piazza del Duomo a L'Aquila, composte di vasche in pietra ed elementi scutorei a tutto tondo in bronzo, avrebbe dato risultati sommari se
non si fosse proceduto con metodi strumentali altamente specialistici, come il procedimento stereofotogrammetrico che è apparso il più idoneo per le finalità richieste dall'intervento.
Le fasi del rilievo sono state:
- progetto di rilievo;
- riprese fotogrammetriche;
- rilievo topografico;
- restituzioni grafiche.
L'esplorazione fotogrammetrica ha fornito, nel caso specifico, interessanti riscontri non facilmente ottenibili con altre metodologie e le informazioni ottenute dai modelli virtuali tridimensionali hanno consentito di archiviare molto materiale valido anche in futuro per definire ulteriori settori di studio o eventuali monitoraggi per valutare lo stato di lesioni,
cedimenti o deformazioni strutturali.


2. Lo stato di conservazione
Partendo dal rilievo fotogrammetrico eseguito dalla Facoltà di Architettura di Pescara, si è proceduto ad un'analisi del degrado che appariva del tutto evidente anche ad un esame superficiale. La fontana a piè piazza manteneva una seppur ridotta attività, quella a capo piazza era inattiva da tempo. Entrambe denunciavano patologie simili con la sola particolarità che quella a piè di piazza denunciava attacchi biologici (flora acquatica, alghe e muschi) estesi a tutta la superficie bagnata. In entrambe le fontane le statue in bronzo apparivano segnate da striature biancastre con depositi calcarei superficiali che ne alteravano l'aspetto originario ed erano invase d'acqua anche all'interno per via di numerose lesioni. Nei punti di ristagno si notavano fenomeni corrosivi accentuati.
Gli impianti idrici esistenti prima del restauro erano del tutto fatiscenti, quelli di illuminazione non erano adeguati alle norme di sicurezza vigenti.


3. La diagnostica
L'esame petrografico e colorimetrico ha confermato che l'origine del materiale lapideo è differenziata sia dal punto di vista del colore che dalla composizione fisico-chimica. Per questo è servita ad orientare la scelta colorimetrica delle integrazioni di materiale e la congruità delle stuccature. Grazie ad un esame endoscopico delle statue si è esclusa la presenza di
materiale ferroso di cui si sospettava l'esistenza in corrispondenza degli accentuati fenomeni corrosivi. Dal colore del bronzo si è risaliti, con un certo grado di approssimazione, alla composizione di massima della lega che è risultata
composta in gran parte di zinco. I bronzi, privi della loro patina artificiale, sono apparsi di colore giallo-oro piuttosto
chiaro.


4. L'intervento di restauro

La pulitura è stata effettuata da personale esperto e qualificato con la massima cura e con la consapevolezza che tale fase rappresenta un'operazione delicata e irreversibile. Tutte le componenti delle fontane, si a in pietra sia in bronzo, sono state sottoposte ad un'attenta pulitura allo scopo di asportare dalle superfici lapidee e metalliche la sporcizia, i depositi superficiali, le incrostazioni, le patine e le formazioni biologiche. A tal fine si è utilizzata l'azione meccanica di un vortice rotativo di tipo elicoidale prodotto da un ugello a bassa pressione a durezza controllata e forma adeguata.
Ultimata la pulitura sono emerse le stuccature che erano state eseguite nel tempo su entrambe le fontane. Si è proceduto
alla loro rimozione con l'impiego di microscalpelli, microfrese e bisturi. Si è infine proceduto al rifacimento di tutto l'impianto idraulico sostituendo anche i tubi interni alle statue e sigillando in maniera opportuna, con resine epossidiche e fibra di vetro i punti di fuoriuscita degli stessi. Inoltre il progetto illuminotecnico si è posto il fine di realizzare un'illuminazione diffusa, ma non prorompente in entrambe le fontane. Per le parti metalliche è stata scelta una patina che fosse nel colore più vicina possibile a quella dei bronzi prima del restauro.

 


Particolare di una delle fontane durante la fase di pulitura

Preparazione delle fontane al rilievo fotogrammetrico con predisposizione dei punti di riferimento

Restituzione fotogrammetrica della fontana a capo piazza

Particolare di una fontana dopo il restauro

 





Particolare di una delle due fontane prima del restauro



Particolare di una delle due sculture in bronzo in cui si nota il palese degrado


Particolare di una delle duesculture dopo la pulitura


Il calice in pietra dopo essere stato sottoposto a trattamento biocida


Prova di pulizia con l'apparecchiatura ultrasonica



Fontana a capo piazza dopo il restauro

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